PULCINELLA TRA LE SUE MASCHERE
A cura di Robin Summa
PRESENTAZIONE
Piero Summa è stato uno dei mascherai più attivi del Novecento. A partire dagli anni ’70 si è dedicato alla creazione di maschere teatrali utilizzando cuoio, resina e legno. A Parigi, il suo laboratorio era uno spazio di incontro e formazione artistica. Poco prima che morisse, il figlio Robin – che è stato cresciuto in questo mondo – ha chiesto al padre di trasmettergli questa maestria e, nel 2017, dopo la morte del padre, Robin decide di trasferirsi in Italia dalla Francia per riconnettersi con le sue radici ed elaborare il lutto dando vita, tra i vicoli del centro storico di Napoli, ad un atelier dove porta avanti una tradizione familiare iniziata cinquant’anni fa.
Più che artigiano, Robin si considera un artista: la lavorazione del cuoio, per creare delle maschere sugli stessi calchi che sono stati lavorati dal padre, viene integrata da un discorso politico ed estetico. I mascherai come Robin sono connessi alla tradizione della Commedia dell’Arte, nata in Italia nel Cinquecento, che ha avuto un grandissimo impatto sul panorama culturale europeo. «La Commedia dell’Arte è sempre stata politica, perché mette in discussione il funzionamento umano. Una volta indossata, la maschera è un modo di esprimersi e liberarsi dalle paure. Ecco perché la maschera di Pulcinella è una sorta di totem per il popolo campano, da oltre 400 anni è un simbolo di emancipazione e autocritica, che viene riconosciuto internazionalmente. Quando creo le maschere cerco di trasmettere la speranza e la frustrazione rispetto all’andamento delle cose, perché la maschera è rivelatoria». Sostiene Robin. Ed è da questo concetto che nasce La Maschera e la Libertà, l’atelier pubblico in cui Robin costruisce un dialogo con la città di Napoli, oltre a riprendere in mano il filo lasciato da suo padre.
Ebbene, nell’ambito della rassegna Il Divino Burlone, prodotta dalla Fondazione Il Canto di Virgilio con lo scopo di divulgare il significato culturale della figura di Pulcinella ed ottenere dall’Unesco il riconoscimento della maschera napoletana come patrimonio dell’umanità, presenta la prima mostra delle preziose maschere – vere e proprie opere d’arte – realizzate da Robin Summa, simbolo di una conoscenza tramandata di padre in figlio, che nasce e ritorna a Napoli, che, nell’occasione, saranno arricchite dalle maschere elaborate da artisti del settore provenienti da tutta Europa, ovvero: Giovanni Balzaro, Jürg Rolf Eidenbenz, Bruno Leone, Giuseppe Antonello Leone, Giorgio de Marchi, Candice Moise, Giancarlo Santelli, Donato Sartori, Amleto Sartori, Tommaso Toffolo, Annamaria Scintu, Pierangelo Summa, Robin Summa, Augusto Cabrera, Alessandra Faienza, Zorba Officine Creative, Gaia Geri.
LUOGO
Fondazione Il Canto di Virgilio
Domus Ars – Chiesa San Francesco delle Monache
Via Santa Chiara 10/C – Napoli
DATE
18, 19 e 20 febbraio 2022. Dalle 16.00 alle 23.00.