CONCERTO PER UNA FIABA
Di Mariano Bauduin
Teatro Mercadante
23 dicembre ore 19:30
Trascrizione ed elaborazione testi Mario Brancaccio.
Musiche originali: Carlo Faiello.
con (o.a.) Mario Brancaccio, Lello Giulivo, Antonella Morea, Maurizio Murano, Paolo Romano, Anna Spagnuolo, Patrizia Spinosi.
Elaborazioni villanelle: Michele Boné.
Luci: Luigi Della Monica.
Organizzazione: Il Canto di Virgilio
in collaborazione con Gli Alberi di Canto Teatro.
Regia e drammaturgia Mariano Bauduin.
In scena giovedì 23 dicembre alle ore 19:30 al Teatro Mercadante Concerto per una fiaba, spettacolo di Mariano Bauduin, voluto e promosso dal Comune di Napoli grazie alla collaborazione con la Città Metropolitana di Napoli. Lo spettacolo è ad ingresso gratuito fino a esaurimento posti. È obbligatoria la prenotazione.
Dalla canzone barocca al rap metropolitano, un viaggio in musica e parole nella cultura e nel culto del Pentamerone di Giambattista Basile. La drammaturgia curata da Bauduin parte da un testo inedito di Mario Brancaccio, che ripercorre la vita del Basile con sapiente linguaggio barocco, intrecciandola con alcuni dei ‘trattenemienti’ del Cunto, tra cui Gatta Cenerentola e La vecchia scorticata, restituiti al pubblico attraverso le tecniche dell’oralità. Il concerto-spettacolo, organizzato da Il Canto di Virgilio in collaborazione con Gli Alberi di Canto Teatro di Mariano Bauduin, naviga attorno alla fiaba e alla sua più alta concezione, senza escludere le matrici colte e quelle popolari, ma attraversandone le formule e le espressioni, dalla canzone popolare a quella “pop” di Carlo Faiello, dalle villanelle – rielaborate da Michele Boné – alle moresche, dalla canzone barocca al rap metropolitano di Paolo Romano.
Ad eseguire brani e testi Mario Brancaccio, Lello Giulivo, Antonella Morea, Maurizio Murano, Paolo Romano, Anna Spagnuolo e Patrizia Spinosi.
«Che il Cunto de li Cunti tragga la sua materia dalle fiabe popolari napoletane è ben risaputo, ma è anche una complessa opera letteraria, connotata da un raffinato e composito linguaggio – scrive Bauduin nelle note di regia -. Abbiamo concepito una drammaturgia che mettese in evidenza cosa si è mosso attorno alla complessa elaborazione del Pentamerone, e abbiamo provato ad immaginare quanto di quei linguaggi, oggi, abbiano trovato nuove formule espressive. Se Giovan Battista Basile fosse nato nella nostra epoca, quali modelli linguistici avrebbero stimolato la sua scrittura?».
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